Ecco La Vera Ragione
Per Cui Stai Procrastinando
e Come Fare Per Smettere


Ecco La Vera Ragione Per Cui Stai Procrastinando
e Come Fare Per Smettere

Scopri le ragioni di fondo che
ti stanno portando a procrastinare il raggiungimento dei tuoi obiettivi e  desideri più profondi e inizia a riprendere il controllo della tua vita

Scopri le ragioni di fondo che ti stanno portando a procrastinare
il raggiungimento dei tuoi obiettivi e  desideri più profondi
 e inizia a riprendere il controllo della tua vita

Simone Cionci

CREATORE E FONDATORE
BASTA PROCRASTINARE

Era la sera del 23 Maggio 2017, esattamente le 23:45, quando finalmente ho scoperto, grazie a un semplice ma potentissimo esercizio, il reale motivo che mi aveva spinto negli ultimi anni a procrastinare e rimandare la realizzazione dei miei obiettivi e più profondi desideri.

Non potevo contenere le lacrime.

La cosa più bella era che questa volta erano lacrime di gioia.

Dopo 6 lunghi anni sapevo che faccia avesse il mio nemico, il "Passeggero Oscuro" che mi aveva spinto a rimandare la mia realizzazione personale professionale e che adesso potevo affrontare a viso aperto!

Finalmente potevo armarmi adeguatamente, affrontarlo e prenderlo a sonore cinghiate.

Avevo raggiunto la consapevolezza di cosa non funzionasse nella mia vita e il perché.

La cosa più importante che un uomo possa mai raggiungere.

E nei prossimi minuti condividerò con te il potentissimo esercizio che mi ha cambiato la vita, nell’intento di aiutarti ad iniziare a prendere a cinghiate una volta per tutte “il tuo Passeggero Oscuro”, riafferrare le redini del tuo destino e iniziare un nuovo percorso per costruire la vita che tanto desideri.

Ma prima di rivelartelo, è determinate che tu capisca il perché profondo ti ritrovi costantemente a procrastinare e da dove nasce questa tua abitudine.

Buona Lettura!

Simone Cionci

CREATORE E FONDATORE
BASTA PROCRASTINARE



Procrastinare fa schifo!

Quando procrastiniamo ripetutamente – evitando di fare ciò che è necessario per la nostra realizzazione, personale e professionale – perdiamo tempo prezioso, opportunità ed esperienze indimenticabili che nessuno potrà ridarci, fino ad arrivare a mettere a rischio anche la nostra salute fisica e mentale.

L’obiettivo per cui ho scritto questo articolo è aiutarti a capire: perché stai procrastinando e perché non stai facendo ciò che vorresti e dovresti fare per vivere la vita che profondamente desideri.

E abbandonare tutta una serie di convinzioni e luoghi comuni che non ti servono, per avviare il tuo processo di trasformazione da Procrastinatore a Realizzatore.

Perché Procrastiniamo?

Nel mio percorso di ricerca ho individuato due strade che mi hanno permesso di mettere insieme i pezzi di questo contorto puzzle e comprendere il perché del nostro procrastinare.

La prima è psicologica: come funziona la nostra mente.

La seconda è biologica: com’è fatto e funziona il nostro cervello.

Grazie alle ultime ricerche neuroscientifiche e studi psicologici, sappiamo con esattezza da dove proviene la procrastinazione e come poter evitare di diventare prigionieri silenziosi di questa abitudine dall’impatto così negativo sulle nostre vite.

Inizialmente le informazioni in cui ti imbatterai potranno suonarti poco chiare, a tratti complicate e non strettamente correlate al tema, ma tu continua a leggere.

Essere confusi quando ci imbattiamo in nuove informazioni per la prima volta fa parte del processo di apprendimento.

Mi raccomando, torna a rivedere e rileggere più volte le informazioni che troverai, perché solo così potrai farle tue.

Sei pronto?

Voglio partire sfatando i miti più comuni che vengono attribuiti ai procrastinatori e che ogni persona che si trova a rimandare vede come proprie peculiarità innate.

Se ti ritrovi a rinviare continuamente ciò che desideri, arrivi con l’acqua alla gola alla fine di ogni scadenza e ripeti continuamente le stesse azioni, anche se ogni volta ti ripeti che non lo farai mai più e che la prossima volta sarà diverso:

1. Non è perché sei pigro;
2. Non è perché sei demotivato;
3. Non è perché sei disorganizzato;
4. Non è perché gestisci male il tuo tempo;
5.
NON È COLPA TUA!

Sì, hai capito bene: non c’è nulla di sbagliato in te.

Quello che molti non sanno, e che inizialmente non comprendevo nemmeno io, è che ogni risultato che otteniamo nelle nostre vite, positivo o negativo, in qualsiasi area, è il frutto di un sistema preciso come un orologio svizzero che si avvia automaticamente e che non possiamo evitare di usare, sia che ne siamo consapevoli o meno.

Procrastinare è solamente una componente di questo sistema più ampio che agisce automaticamente al di sotto della nostra coscienza, e a molti sconosciuto, con il risultato finale di non farti passare all’azione o di farlo nel peggior modo possibile, precludendoti così di vivere al massimo delle tue potenzialità.

Aver chiaro questo è cruciale per poter individuare e analizzare il sistema che attualmente ti sta portando a procrastinare. Per poi, in seconda battuta, tramite un lavoro di “Pianificazione Strategica Inversa”, rimpiazzare le componenti di questo sistema disfunzionale che ti stanno impedendo di raggiungere la vita che profondamente desideri con altre più funzionali.
Ma qual è questo sistema?

Il Nostro Sistema della Personalità è la spiegazione psicologica del perché siamo ciò che siamo oggi e otteniamo determinati risultati.

Il nostro sistema della personalità

Ciò che facciamo, diciamo e otteniamo nella vita di tutti i giorni altro non è che il riflesso di ciò che siamo e di ciò che accade dentro di noi.

Il sistema si compone di sei livelli, ed ogni livello è responsabile di determinare quello successivo.

Partendo dalla base della nostra personalità troviamo:

Livello 1: VALORI

Rappresentano le nostre convinzioni rispetto a ciò che reputiamo importante e desiderabile per noi stessi. Sono la bussola interiore della nostra vita e determinano anche le scelte che facciamo, influenzando a cascata ogni nostra decisione.

Livello 2: CREDENZE

Sono affermazioni che facciamo riguardo a noi stessi, agli altri e a come ci aspettiamo che le cose debbano essere nel mondo. Le credenze organizzano e semplificano il mondo per noi.

Usiamo le nostre credenze come ancora che ci aiuta a esprimere e comprendere il mondo che ci circonda, e a processare la mole di informazioni che ci arrivano attraverso i nostri cinque sensi, ogni singolo momento.

Livello 3: ASPETTATIVE

Non sono altro che previsioni "ideali" che abbiamo rispetto a come le cose dovrebbero svolgersi in una particolare situazione rispetto a ciò che crediamo

Livello 4: ATTEGGIAMENTO

È lo stato mentale o la posizione che assumiamo rispetto alle circostanze e agli eventi che si manifestano nella nostra vita.

Livello 5: COMPORTAMENTO
Si riferisce all’insieme delle azioni automatiche che si avviano in relazione a uno stimolo interno (pensieri, emozioni, sentimenti) o esterno (luoghi, eventi, persone).

Livello 6: AZIONE
L’azione finale che attuiamo per chiudere il ciclo del nostro comportamento.

RISULTATI
La ricompensa che otteniamo come conseguenza diretta del nostro comportamento e delle nostre azioni.


La cosa bella è che tutti nasciamo con un sistema della personalità vergine, una tela bianca che potremmo dipingere a nostro piacimento.

Tutti nasciamo con il potenziale di fare della nostra vita un capolavoro, ma sfortunatamente non ne siamo consapevoli per qualche strano scherzo della vita.


Pensa: quando veniamo al mondo lo facciamo con due qualità notevoli:

1.Nasciamo per lo più privi di paure.

Le uniche due paure con cui veniamo al mondo sono la paura dei rumori forti e la paura di cadere. Tutte le altre paure le dobbiamo apprendere mediante la ripetizione e il rinforzo.

2.Siamo completamente disinibiti.

Ridiamo, piangiamo, diciamo e facciamo esattamente ciò che sentiamo, senza curarci di ciò che pensano gli altri. Siamo assolutamente spontanei e ci esprimiamo con facilità e naturalezza, senza inibizioni.

Allora, come mai esistono persone di “Successo” e altre che a malapena sembrano sopravvivere alle loro giornate, ritrovandosi costantemente intrappolate nel ripetere gli stessi pensieri, comportamenti e azioni negative, nonostante vorrebbero cambiare?

Il nostro sviluppo come persone e la nostra felicità sono rimessi nelle mani di due variabili: La Nostra Storia Diretta e Indiretta.

Storia Diretta: tutto ciò che viviamo direttamente sulla nostra pelle.
Storia Indiretta: tutte le idee, informazioni ed eventi esterni ai quali veniamo esposti ripetutamente dal mondo che ci circonda.

In certi momenti della nostra vita, prevalentemente durante l’infanzia e l’adolescenza, la nostra storia, a seconda dell’impatto e della percezione emotiva che può avere su di noi, condiziona, nel bene o nel male, lo sviluppo della nostra personalità.

Questo “impatto emotivo” ci mette davanti a un vero e proprio bivio che mi piace definire:

“Il Bivio Inconscio della Realizzazione.”

Perché inconscio?

Lo sviluppo della nostra personalità si gioca completamente al di sotto della nostra sfera di consapevolezza, precisamente nella Mente Subconscia.

Non so se lo sai, ma abbiamo due menti:

1) Mente Conscia

Rappresenta l’attività che avviene in più o meno 1/6 della massa cerebrale.
La mente conscia è oggettiva e pensante, ci permette di pianificare a breve, medio e lungo termine, organizzare la nostra vita, risolvere problemi, fare strategie e prestare attenzione.

La nostra mente conscia funziona in modo molto simile a un computer binario e svolge due funzioni principali:

• Accetta o rifiuta i dati, facendo scelte e prendendo decisioni.
• Può elaborare un solo pensiero alla volta, positivo o negativo, sì o no.

Essa sceglie continuamente tra le impressioni, decidendo quali siano significative o meno, e ha sei funzioni intellettuali fondamentali:

1. La Percezione: capacità di analizzare la realtà che ci circonda.

2. La Volontà: capacità di concentrarsi su una data immagine o risultato, escludendo ogni altra distrazione, rigettando e scegliendo specifiche idee e pensieri.

3. L’Immaginazione: capacità di creare una visione migliore del nostro futuro e sviluppare immagini chiare di chi vogliamo essere.

4. La Memoria: richiamare esperienze, eventi e informazioni passate.

5. L’Intuito: capacità di sintonizzarsi a livello subconscio.

6. La Ragione: capacità di pensare.

2) Mente Subconscia

Rappresenta l’attività che avviene in circa 5/6 della massa cerebrale, controllando tra il 96% e il 98% delle nostre percezioni e comportamenti.

Elabora mediamente 400 miliardi di azioni per secondo, vede le cose in termini di immagini e schemi, e non può distinguere tra ciò che è:

• Vero vs. Falso
• Reale vs. Immaginario

Crede che ogni cosa sia reale.

Il suo compito principale è assicurarsi che reagiamo esattamente nel modo in cui siamo programmati a fare.

La nostra mente subconscia:

• Memorizza e recupera i dati.
•È una gigantesca banca dati dalla capacità potenzialmente illimitata.
•Al suo interno vengono memorizzati permanentemente tutti gli eventi della nostra vita.

Tutte le nostre credenze, abitudini di pensiero e azione sono memorizzate nella mente subconscia, che conserva anche tutte le nostre zone di comfort e opera per farci rimanere al loro interno.

Ogni volta che cerchiamo di fare qualcosa di nuovo o di modificare i nostri comportamenti di pensiero, ci fa sentire emotivamente e fisicamente a disagio.

Il sistema delle credenze

Quando la nostra storia ci travolge, la mente subconscia esegue una vera e propria “Equazione Inconscia”, il cui risultato determina il percorso della nostra personalità e della nostra vita, nel bene o nel male.

Precisamente qui viene decisa la natura delle nostre credenze, che possono essere:

• Funzionali: ciò che possiamo e dobbiamo fare.
•Disfunzionali: ciò che non possiamo o non dobbiamo fare.

Il tutto si basa sul raggiungimento del piacere e della felicità (pulsione primaria di ogni individuo) o sull’allontanamento da ciò che potenzialmente può causarci dolore.

Ecco l'equazione...

Il processo di formazione delle credenze inizia ogni volta che veniamo esposti a un’idea.
Ogni qualvolta incappi in un’idea, questa entrerà nella tua mente, che tu lo voglia o meno.

Un’idea può essere:

•Un appunto fatto da un tuo familiare.
•Un consiglio dato da un amico.
•Una frase sentita per strada, alla radio, in TV o letta in un libro.


All’inizio, quando tendiamo a sviluppare un’opinione su qualcosa, siamo generalmente più flessibili nelle aspettative che nutriamo. Tuttavia, ripetendo determinati pensieri e azioni, queste opinioni si rafforzano e si trasformano in vere e proprie credenze.

Col passare del tempo, se raccogliamo sempre più riferimenti che supportano tali credenze, queste diventano sempre più forti e radicate.

Ma come possiamo capire se siamo caduti nella trappola del nostro “Sistema Disfunzionale della Personalità”?

La risposta è semplice: se i risultati che stiamo ottenendo nella nostra vita non ci soddisfano, è probabile che siamo vittime di questo sistema disfunzionale, che si manifesta attraverso segnali tipici.

SEGNALE 1: Ciò che abbiamo ottenuto nella nostra vita, all’interno di una o più aree, non è come desideravamo;

SEGNALE 2: Iniziamo ad autocommiserarci e a chiederci cosa c’è di sbagliato in noi.

SEGNALE 3: Ci sentiamo infelici, vuoti, disorientati, privi di equilibrio e direzione e sembriamo essere sempre al punto di partenza;

SEGNALE 4: Vorremmo cambiare, ma crediamo che il sacrificio sia troppo alto.

Come puoi vedere dalla mappa sopra, una volta intrapresa la strada disfunzionale non esistono scorciatoie che ci permettono di saltare a piacimento da una parte all’altra.
L’unico modo che abbiamo per poter cambiare e ottenere risultati diversi nelle nostre vite è:

1) Tornare all'inizio del nostro sistema della personalità;

2) Scegliere consapevolmente di sostituire le nostre credenze disfunzionali con credenze funzionali, in modo da permetterci di vivere in maniera integra e profonda con ciò che reputiamo importante, affinché possiamo trasformarci nella persona che desideriamo essere;

3) Dialogare, affrontare in maniera costruttiva e differente le emozioni e sentimenti che viviamo;

N.B: Ristrutturare le credenze disfunzionali condizionerà tutti i livelli successivi, dato che ogni livello dipende da quello precedente.

Ma cosa c'entra tutto questo con il procrastinare?

Centra e come.

Procrastinare è un comportamento negativo che si colloca in una posizione chiave nel sistema della personalità.

E da come hai potuto apprendere oggi è la diretta conseguenza di precisi livelli che la precedono, e di tutta una serie di attività che avvengono inconsciamente.

Il Sistema della personalità si avvia ogni volta che pensiamo o ci mettiamo in moto per raggiungere un nuovo obiettivo, prendere una decisione o compiere un’azione.

Ogni volta che ci poniamo un obiettivo, la nostra mente subconscia si chiede:

"C'è un potenziale rischio reale o potenziale nell'intraprendere questa azione o raggiungere questo obiettivo?"

Te non sei minimamente consapevole di questo, perché avviene tutto automaticamente e al di sotto della tua consapevolezza.

La mente subconscia elabora e cerca tutte le informazioni presenti nella nostra banca dati per capire se possiamo fare ciò che desideriamo. E il primo step è analizzando tutte le nostre esperienze passate, competenze e abilità e strategie che possiamo utilizzare per ottenere un qual si voglia piacere e allontanare ogni rischio di fallire per perseguire quanto stiamo per fare; il tutto con lo scopo di aumentare le nostre possibilità di avere successo.

Se non trova alcun riscontro positivo o se trova esperienze passate in cui abbiamo provato a fare qualcosa di simile senza riuscirci, e abbiamo vissuto esperienze negative ad alto impatto emotivo, automaticamente iniziamo a percepire sensazioni spiacevoli.

Questa è la risposta immediata dovuta all'attivazione dell'Amygdala, il nostro centro del pericolo e sistema di riconoscimento degli errori presente nel nostro cervello.

È come se qualcuno dentro di noi ci dicesse:

“Fermo! Non è prudente fare questo"
"Non hai le conoscenze e le abilità per farlo”

 
o anche..

“Guarda ci hai già provato in passato o in una situazione simile, e non è andata per niente bene. Lascia stare, il gioco non vale la candela. Fai qualsiasi altra cosa, ma questa proprio no”.

Come diretta conseguenza, pian piano, la motivazione iniziale di portare avanti la decisone che volevamo prendere o il progetto che tanto ci entusiasmava inizia a diminuire.

Emozioni e sentimenti negativi incominciano a venire alla luce sotto forma delle più disparate sensazioni fisiche, andando a rinforzare così le nostre Credenze Disfunzionali - che poi non sono altro che la nostra "armatura" per evitarci di provare le conseguenze di queste emozioni e sentimenti così spiacevoli.

E Soprattutto in prossimità delle scadenze, queste emozioni e sensazioni diventano talmente intense da risultare intollerabili. Per questo motivo, cerchiamo di sfuggirvi il più rapidamente possibile nell’unico modo che conosciamo: procrastinando.

Il nocciolo della questione è che procrastiniamo per evitare di vivere le conseguenze delle nostre più profonde paure, reali o immaginarie.

Queste qui sotto, per farti un'idea sono le paure più comuni tipiche tra i procrastinatori :

- Paura del Giudizio Altrui
- Paura di Fallire
- Paura del Successo
- Paura del Rimorso/Rimpianto
- Paura della Responsabilità
- Paura di Rovinarsi
- Paura di essere controllati


La procrastinazione, in questa prospettiva, ha una natura positiva: ci permette di evitare momentaneamente il disagio, e apparentemente scampiamo il pericolo.

Solo che la nostra mente subconscia non sa che questo comportamento, nell’atto pratico, è negativo e ci sta impedendo di vivere, nel lungo termine, la vita che desideriamo.

Sei confuso?

Se la risposta è “Sì”, tranquillo.

Continua a leggere!

È del tutto normale: non sono concetti di comprensione immediata, ma vedrai che, andando avanti e rileggendoli un paio di volte, tutto ti diventerà più chiaro. 


UN ESEMPIO PRATICO PER FARE CHIAREZZA

Per semplificare quanto detto e renderlo più concreto, voglio mostrarti, in modo pratico, come il sistema disfunzionale della mia personalità si sia manifestato nel procrastinare il raggiungimento di uno dei miei obiettivi nell’area “Carriera - Affari”.

Questo che stai per leggere accadeva ormai 12 anni fa, quando avevo appena iniziato a muovere i primi passi con la mia prima azienda, una società di Comunicazione e Marketing Strategico a Risposta Diretta.

Oggi, ripensando a quel periodo, sembra sia passata una vita e molte cose sono cambiate, ma mentre scrivo, ricordo ogni dettaglio con chiarezza e lucidità. Non provo più rabbia, vergogna o senso di colpa per quei momenti, ma amore e compassione per quel giovane me che stava imparando, crescendo e facendo del suo meglio con ciò che sapeva.

FASE 1 › IL MIO OBIETTIVO

Tutto è iniziato circa 12 anni fa, quando decisi di lanciare “Profitto Automatico”, il mio servizio di consulenza strategica di marketing dedicato a imprenditori e liberi professionisti.

Il mio obiettivo era ambizioso:
Raggiungere un fatturato di 150.000€ nel primo anno.

Tradotto in fatturato mensile, significava arrivare a 12.500€ al mese.

Questa cifra mi avrebbe permesso di coprire interamente i costi di gestione ordinari della mia società, percepire finalmente un compenso per me stesso e vivere con maggiore serenità.

Il solo fatto di pianificarlo e immaginarlo come una concreta possibilità mi riempiva di entusiasmo ed euforia.

Quante soddisfazioni avrei potuto togliermi!

COSA ACCADE DIETRO LE QUINTE

Non appena decisi di raggiungere questo obiettivo, la mia mente conscia lo trasmise immediatamente a quella inconscia, che iniziò a valutarne la fattibilità.

Contemporaneamente, la mente inconscia analizzava tutti i potenziali rischi emotivi: cosa sarebbe accaduto se non avessi raggiunto l’obiettivo? Quali difficoltà avrei potuto incontrare affrontando nuove sfide o uscendo dalla mia zona di comfort per perseguirlo?

Nel giro di poche ore accadeva qualcosa di incredibile: la mia motivazione cominciava a vacillare.

In sottofondo, del tutto inconsapevole, iniziavo a percepire un disagio crescente, innescato da emozioni e sentimenti inconsci.

•Il battito cardiaco accelerava.
•Un’ansia intensa mi sopraffaceva.

Il mio Passeggero Oscuro si risvegliava: la Paura del Giudizio.

Bada bene, solo oggi, dopo anni di introspezione e riflessione, sono riuscito a identificare e dare un nome a questa paura.

All’epoca, però, tutto ciò che provavo erano le sensazioni spiacevoli che ti ho appena descritto, senza riuscire minimamente a spiegarmene il motivo.

FASE 2 › CREDENZE DISFUNZIONALI

Puntuali come un orologio, non appena iniziavo a percepire tutto questo disagio, si attivavano le mie difese mentali per evitarmi di affrontare le conseguenze negative di questa mia profonda paura.

Come un fiume in piena, il mio dialogo interiore prendeva il sopravvento, inondando la mia mente con pensieri ossessivi:

“Non posso lanciare un prodotto o servizio di basso profilo che mi esponga a critiche. Ho investito tanto tempo, risorse e passione nella sua realizzazione; non posso permettermi errori.”

“Devo considerare ogni minimo dettaglio, altrimenti verrei percepito come mediocre. Sarebbe un fallimento, perché so esattamente cosa vogliono e ricercano le persone in un servizio come questo.”

“I miei servizi sono per un target alto. Non voglio lavorare con piccoli clienti, sarebbe riduttivo e non avrebbe senso.”

“Negli ultimi sei mesi ho già deluso mio padre. Non posso farlo di nuovo. Devo dimostrargli che posso cavarmela da solo e renderlo orgoglioso di me.”

“Devo sorprendere i miei clienti, offrendo loro un servizio che ripaghi 10 volte il loro investimento. Altrimenti, non avrebbe senso.”

"Devo sempre essere all’altezza delle aspettative altrui.”


“Devo avere risposte a tutte le domande e perplessità dei miei clienti e mostrargli l’esatta strategia da seguire. Altrimenti, mi percepirebbero come incompetente, fragile, non come un leader o un professionista di successo. Perdere opportunità sarebbe inevitabile.”

E CHE SUCCEDEVA DOPO?

Questo incessante dialogo interno, carico di aspettative irrealistiche e paura, mi portava a stabilire un perimetro rigido entro il quale potevo concedermi di sentirmi soddisfatto del progetto.

Un perimetro che, agli occhi del mio Passeggero Oscuro, mi avrebbe protetto da ogni critica, giudizio o fallimento.

Ma quel perimetro non era altro che una trappola: un’illusione costruita per sfuggire al confronto con le mie paure, che finiva per alimentarle ancora di più.

FASE 3 › ASPETTATIVE

“Se una volta lanciato Profitto Automatico non ottengo nei primi 30 giorni almeno due nuovi clienti da 12.500€ ciascuno e diversi feedback positivi, posso considerarmi un fallito e deluderò nuovamente mio padre.”

COSA ACCADEVA DIETRO LE QUINTE

All’epoca non avevo mai fatturato nemmeno 1€ vendendo un mio servizio online.

Puoi immaginare che con una pressione simile mi stessi, di fatto, programmando per l’insuccesso.

E la cosa più paradossale? Conscientemente ero assolutamente convinto di farcela.

Ma il mio subconscio sapeva bene che stavo raccontandomi una colossale bugia e provava ad avvertirmi… a modo suo.

Man mano che si avvicinava la scadenza del lancio, le sensazioni spiacevoli diventavano sempre più frequenti e intense. Eppure, continuavo a illudermi:

“C’è ancora tempo. Posso farcela.”

MA ECCO IL QUADRO COMPLETO

Mentre avanzavo verso il raggiungimento del mio obiettivo, ero esposto — come lo siamo tutti — a stimoli provenienti dal mondo esterno: persone ed eventi.

Nel mio caso specifico, erano:

Persone: Mio padre, i competitor, i mentori.
Eventi: Il pagamento degli stipendi, il lancio del progetto.

Questi stimoli, diretti o indiretti, non solo influenzavano i miei pensieri, ma determinavano il modo in cui reagivo emotivamente e, di conseguenza, come agivo rispetto al mio obiettivo.

FASE 4 › ATTEGGIAMENTO

Stimolo > Competitor

"Ricevendo un'email, navigando la rete o tramite un annuncio sponsorizzato su Facebook, mi rendo conto che un mio potenziale concorrente diretto o indiretto stava per lanciare un servizio sul mercato.

La Mia Reazione

Immediatamente andavo a vedere di cosa si trattasse.

Iniziavo come un ossesso a studiare e mappare la strategia di marketing che stesse adottando, analizzare il suo prodotto, le storie di successo e i feedback positivi e negative che avesse potuto ricevere.

I sentimenti più comuni che iniziavo a provare nell'arco di pochissimo tempo erano: Tristezza- Rabbia - Invidia

Non saprei dirti quali più delle altre, ma le vivevo tutte con grande intensità e per diversi giorni.

Vedere altre persone nel mio campo, che reputavo il più delle volte meno preparate e competenti di me, lanciare prodotti o servizi che consideravo al di sotto dei miei standard, ma che potevano ottenere risultati mi faceva stare malissimo.


Stimolo > Mentore

Nel più dei casi ricevendo un'email, mi rendevo conto che un mio mentore, una personalità di spicco che stimavo profondamente e reputavo la migliore nel suo campo, stava per lanciare un servizio sul mercato o aveva pubblicato un nuovo contenuto sul suo sito o all'interno di una membership di cui ero membro.

La Mia Reazione

Come nel caso dei miei competitor, immediatamente andavo a vedere di cosa si trattasse.

Iniziavo a leggere i nuovi contenuti che mi stavano proponendo.

Presa visione dei contenuti o delle loro offerta Immediatamente partiva il mio desiderio di emulazione, forte delle credenze e aspettative positivamente riposte in anni di seguito e studio di queste personalità.

Non potevo lasciarmeli scappare, dovevo sapere ogni cosa.
Ammiravo queste persone con tutto me stesso.

Volevo essere come loro e vivermi lo stesso successo che avevano raggiunto.

Mi colpiva il lor essere così innovativi, geniali e vedere ogni volta entusiasmare decine di migliaia di persone con le loro idee, strategie e ottenere risultati straordinari

I sentimenti ed emozioni più comuni che iniziavo a provare nell'arco di pochissimo tempo erano: Euforia- Gioia - Rassicurazione

"Loro sanno quello che fanno, e io non sono nessuno per fare qualcosa di diverso" Devo seguire alla lettera quello che fanno se voglio avere successo.


Stimolo > Famigliare

Bastava una chiacchierata in ufficio con mio padre e una sua semplice e interessata domanda che un padre fa un figlio del tipo...

" Ma quel progetto che mi hai detto che stavi seguendo.."Profitto Automatico" ...come sta andando ? Riesci a lanciarlo e monetizzarlo nei tempi che mi dicevi?

La Mia Reazione

Un film degno da Oscar subito partiva nella mia testa.

"Perché mi ha fatto questa domanda?

"C'è qualcosa che non va?"

"Oddio...penserà che ancora non sono pronto e che anche questa volta non riuscirà a mantener fede alla parola data.


Una profonda insicurezza e frustrazione mi attanagliavano.


Stimolo > Scadenza Stipendi

E li dietro l'angolo, come ogni 10 del mese la scadenza più temuta: Il pagamento degli stipendi dei miei collaboratori.

La Mia Reazione

Non appena mi rendevo conto che mancavano tipicamente circa dieci giorni, ed io ancora non ero al punto che avevo idealizzato del lancio di Profitto Automatico, eccole che iniziavano a farsi vive loro: Rabbia, Tristezza, Vergogna e rassegnazione.

Niente aveva più senso.

L' atteggiamento nei miei confronti era di un disfattista delle peggiori specie.

"Anche questo mese non riuscirò a pagare con il frutto del mio lavoro gli stipendi...molto probabilmente dovrò chiedere di aiutarmi per l'ennesima volta a mio padre"...

Sono un vero cretino, perché ci ho messo così tanto? Dovevo pianificare meglio il tutto.

E ora con che faccia mi presento da mio padre anche questo mese?

"Tanto ormai, non potrò mai lanciare Profitto Automatico e ottenere 12.500€ che pensavo questo mese. Ma Posso recuperare il prossimo mese e fare anche meglio.

:: COSA ACCADE DIETRO LE QUINTE ::

Alla luce degli stimoli ai quali ero stato sottoposto iniziava il valzer dei dubbi rispetto a qualsiasi cosa avessi pensato e fatto finora.

"Hai visto quell'altro che software utilizzava? Ti pare che non lo utilizziamo anche noi? Semplificherebbe molto il nostro servizio e garantirebbe un'esperienza migliore ai nostri clienti.

"Quello ha lanciato un servizio ed è stato criticato per X,Y,Z..non posso commettere lo stesso errore nel mio lancio.

"Quest'altro nel suo servizio ha inserito questo concetto che non avevo considerato. Perché non ci ho pensato prima, come ha fatto a sfuggirmi è così ovvio. Devo inserirlo ma in maniera molto più completa e fica, altrimenti sarei un semplice copia.

"Però sai che c'è...è veramente interessante quello che ha fatto Caio per lanciare il proprio servizio. Non farlo ci priverebbe di una grande opportunità. Sarebbe da veri stupidi non capire come farlo, potremmo guadagnare molto di più. " Non sembra poi così difficile.


Questi erano un pò il "Best Off" dei miei pensieri in quei momenti.

E via così in un ciclo infinito.

Arrivato a questo punto il disagio provocato dalle spiacevoli sensazioni fisiche incominciava a diventare sempre più grande, che sempre del tutto inconsapevole ingaggiavo automaticamente il mio comportamento abituale: Procrastinare.

Che per me si manifestava così...

FASE 5 › COMPORTAMENTO

Tra un ciclo di dubbi e un altro mi ritrovavo a navigare su Internet e cercare maggiori informazioni (corsi, seminari, libri) su contenuti, strategie che avevano colpito la mia curiosità che avrei potuto adottare per promuovere e sviluppare meglio il mio servizio di consulenza.

Una volta individuati i migliori, li segnavo sul mio blocco notes.

Per poi passare a una duplice azione...

FASE 6 › AZIONI

Azione 1

Dire a mio padre che anche questo mese doveva aiutarmi a pagare gli stipendi, perché io stavo finendo di lavorare al servizio che finalmente mi avrebbe reso indipendente.

E qui, tentando di nascondendo la mia vergogna, incominciavo ad elencare tutte le possibili scuse sul perché non fossi riuscito a lanciare il servizi.

"Mi sono reso conto che ci mancava questo e quest'altro""
"Il prossimo mese ti prometto che sarà un successo, fidati"
"Le cose o le facciamo bene o c'è rischio che sprechiamo soldi"...


E mio padre senza batter ciglio, solo per l'immenso bene che potesse volermi, mi diceva di non preoccuparmi e che capiva.

Azione 2

Acquistare tutti i corsi, software ecc.. che mi ero appuntato e iniziarli a studiare.

FASE 7 › RISULTATI

Azione 1

Dire a mio padre che anche questo mese doveva aiutarmi a pagare gli stipendi, perché io stavo finendo di lavorare al servizio che finalmente mi avrebbe reso indipendente.

E qui, tentando di nascondendo la mia vergogna, incominciavo ad elencare tutte le possibili scuse sul perché non fossi riuscito a lanciare il servizi.

"Mi sono reso conto che ci mancava questo e quest'altro""
"Il prossimo mese ti prometto che sarà un successo, fidati"
"Le cose o le facciamo bene o c'è rischio che sprechiamo soldi"...


E mio padre senza batter ciglio, solo per l'immenso bene che potesse volermi, mi diceva di non preoccuparmi e che capiva.

Azione 2

Acquistare tutti i corsi, software ecc.. che mi ero appuntato e iniziarli a studiare.

FASE 8 › IL FILM SI RIPETE

L’indomani, forte di aver scongiurato ancora una volta un disastro e saldo delle mie nuove promesse per evitare che tutto queste si verificasse ancora una volta, iniziavo a pianificare nei minimi dettagli il nuovo rilancio di "Profitto Automatico".

Ma come sempre, settimana dopo settimana, senza accorgermene mi trovavo a ripetere ed essere vittima del mio sistema disfunzionale della personalità.

Questo schema lo ho ripetuto ad oltranza per oltre 2 anni e mezzo con questo progetto e con modalità e comportamenti differenti in altre aree della mia vita.

Arriviamo a un punto in cui dobbiamo essere sinceri con noi stessi e, per quanto questo possa farci soffrire, dobbiamo ammettere di avere un problema.

Ammettere di avere un problema è il primo passo verso la sua soluzione.

Se continuiamo a fare per mesi o anni le stesse cose che abbiamo sempre fatto, sperando che questa volta i risultati siano diversi, significa che non stiamo affrontando la realtà.

Parafrasando Albert Einstein:

“Non possiamo risolvere il nostro problema con la procrastinazione mantenendo lo stesso assetto mentale che ci ha portato a renderlo una parte di noi stessi.”

Per vincere la battaglia contro la procrastinazione è necessario cambiare radicalmente il nostro modo di pensare.

Il primo passo sta nell’individuare, e poi affrontare, la radice del problema che ci porta a procrastinare ripetutamente:

   • Le paure (conscie e inconsce) di cui siamo ostaggio.

   • Le credenze disfunzionali che queste paure ci hanno portato a sviluppare.

Come scoprire le tue credenze disfunzionali, la causa del tuo procrastinare

 L'introduzione sopra era fondamentale per darti il giusto contesto e basi per  farti arrivare a questo punto con una chiarezza e consapevolezza maggiore sul perchè stai procrastinato e qual'è la sua vera causa. 

E per aiutarti nella loro ricerca, come promesso all'inizio, ecco l'esercizio che mi mi ha permesso di scoprire il mio Passeggero Oscuro (La Paura del Giudizio Altrui ) e le credenze disfunzionali che avevo sviluppato come sua diretta conseguenza.

LA REGOLA DEL PERCHé

IL PROCESSO STEP BY STEP

Questa semplice parola “Perché” è speciale.

Quando appare in una frase o in un’affermazione è seguita sempre da una ragione.

Quindi possiamo utilizzarla per portare alla luce le ragioni di fondo del procrastinare il raggiungimento dei nostro obiettivi.

FASE 1: Elenca tutti i gli obiettivi che desideri profondamente raggiungere nella tua vita, ma che ad oggi nonostante tutti i tuoi sforzi ancora non sei riuscito a concretizzate

Esempio: Lanciare “Profitto Automatico”, il mio servizio di consulenza strategica di marketing e raggiungere dalla sua vendita un fatturato di 150.000€ il 1°anno.

FASE 2: Seleziona dalla tua lista l'obiettivo che hai più a cuore e Identifica tutte le possibili cause per cui potresti non averlo raggiunto

Step 1: Ora prendi l'obiettivo e mettilo al centro di un foglio e scrivilo seguendo la seguente impostazione:

"Non sono ancora riuscito a [Tuo Obiettivo Desiderato ] "Perché ...

Esempio "Non sono ancora riuscito a Lanciare Profitto Automatico Perchè...

Step 2: Leggi al alta voce l'intera frase e inizia ad elencare tutto ciò che ti viene in mente per completarla.

Mi raccomando, scrivi di getto e senza giudicare.

L’obiettivo qui è ottenere più ragioni possibili, non è ancora arrivato il tempo di valutarle.

Procedi più velocemente che puoi, questo ti permetterà di estrapolare più informazioni possibile da nostro inconscio senza essere frenati dalla nostra mente conscia

Ripeti il processo fino a quando non percepisci stai andando fuori tema o stai iniziando a ripeterti

Alla fine avrai messo nero su bianco tutta una serie di possibili ragioni che ti stanno bloccando.

N.B: è essenziale che tu metta da parte la tua parte giudicante in questa fase.

Step 3: Analizza la tua lista ripetendo a voce alta ogni frase e attribuisci ad ognuna un punteggio compreso tra 0 e 10, dove zero è falsa e 10 è vero.

Il vero a cui ti devi riferire non è quello Logico, ma quel vero che senti emotivamente.

Se ripetendo ad alta voce alcune di queste ragioni che hai individuato ti faranno sentire in qualche modo a disagio, allora saprai che è vera, e a seconda del disagio che proverai attribuirai il punteggio.

Ripeti il processo fino a quando non avrai una lista di ragioni che hanno un impatto emotivo. Queste sono le tue credenze disfunzionali.

Quante credenze puoi aspettarti di trovare?

1, 2 3 o 10 o più.

Se dovessi trovare molte credenze disfunzionali non disperare.
Le cose non sono così negative come potrebbero sembrare.

Perché...

a) Sai su cosa devi lavorare: questo è un passo da giganti perché ci passa un abisso dall'avere un problema e non sapere cosa fare al riguardo;

b) Le credenze che hai trovato sono molto probabilmente correlate;

Step 4: Riflettendo sulle credenze che hai appena trovato c'è qualche elemento ricorrente che noti si possa collegare?

FASE 3: Individuare le Emozioni e sentimenti di fondo legati alle tue credenze

Ora è arrivato il momento chiave, individuare il tuo Passeggero Oscuro.

Step 1: Dalle credenze che hai appena trovato, prendi quelle che hanno il punteggio più alto e rispondi a questa domanda...

Quali sono gli episodi negativi che potrebbero averti portato a sviluppare queste credenze?

Molto probabilmente queste credenze non si sono originate l'altro ieri, salvo che tu non abbia vissuto eventi ad altissimo impatto emotivo negli ultimi anni, ma gettano le proprie radici a partire dalla tua infanzia e adolescenza.

Passa in rassegna a tutti i possibili episodi della tua infanzia e adolescenza fino ad arrivare ad oggi.

Step 2: Una volta individuati gli episodi negativi domandati...

1) Qual'è stato il disagio emotivo che hai provato in quel preciso momento e nei giorni immediatamente successivi?

2) Il solo ripensare oggi, a distanza di anni o mesi, di rivivere quella particolare esperienza come ti fa sentire?

Una sola raccomandazione...

Cerca di essere il più dettagliato e sincero possibile.

E sopratutto prenditi tutto il tempo necessario per rispondere.

Non è una gara a premi per chi finisce prima.

Tutto questo inizialmente potrebbe spaventarti e potresti essere tentato di rimandare a un altro momento di farlo, perché dentro di te non vuoi confrontati con le tue più profonde paure che da tempo cerchi di evitare.

Se fosse cosi, pensa solo che il prezzo di non farlo è troppo alto, ne va della tua felicità.

Se seguirai alla lettera tutte le fasi e i passaggi che ti ho indicato, sarai in grado di individuare tutto gli "Ostacoli Emotivi" che ti stanno impedendo di raggiungere i tuoi obiettivi che desideri raggiungere.

E finalmente sarai nella condizione di muovere il primo passo per riconquistare la tua libertà e iniziare ad essere un realizzatore anziché un procrastinatore.

Tutto questo rende più chiaro perché gestire meglio il tempo, migliorare la motivazione o pianificare correttamente i propri obiettivi non serve a nulla se vuoi smettere di procrastinare.

Essere più organizzati, preparati, motivati e disciplinati può essere visto come mettere una scocca scintillante di una Ferrari sopra una vecchia Panda. Alla fine, sotto ci sarà sempre una Panda che andrà alla stessa velocità, darà gli stessi problemi e che, da un momento all’altro, sappiamo potrebbe lasciarci a piedi.

Investiamo tempo, denaro, energie mentali e fisiche per qualcosa che non cambierà nulla, ma che ci darà solamente, per pochi attimi, un minimo sollievo.

Ciò che ho capito, alla fine di questo giro tondo, è che per diventare una persona diversa non possiamo nasconderci, ma dobbiamo accettarci per ciò che siamo, nel bene e nel male.

Solo una volta riconosciuto ciò che realmente non ci piace possiamo iniziare a muoverci nella giusta direzione e cominciare a costruire e portare nel mondo la persona che desideriamo essere.

Personalmente, per fare questo passo, ci ho messo sei anni e ho sentito di farlo solo quando ero arrivato al capolinea, consapevole che, se avessi continuato a pensare e comportarmi allo stesso modo, avrei potuto perdere tutto.

Molti pensano di poter gestire il procrastinare, e tutte le implicazioni emotive che ci sono associate, soprattutto se riguarda solo un determinato ambito della propria vita.

Io ero uno di questi…

Ero entrato nel club di chi si era rassegnato a vivere come normalità il disagio emotivo del rimandare la propria realizzazione personale e professionale.

E come molte altre persone, mi ripetevo frasi del tipo:

“Ma in fondo sono così. Sono andato avanti talmente tanti anni facendolo. E poi, alla fine, non sto così male, la mia vita sembra andare.

“Ma alla fine, è veramente importante che faccia tutto questo?”

“Se non sono cambiato dopo tutti questi anni, come posso solo immaginare di farlo?”

Ma sulla mia pelle ho sperimentato che il “semplice” procrastinare in un’area della vita può compromettere tutto.

Questa mia supposizione ha trovato fondamento quando ho scoperto che non abbiamo un unico sistema della personalità, ma siamo un sistema nel sistema.

SIAMO UN SISTEMA NEL SISTEMA

Ogni area della nostra vita ha un proprio sistema della personalità, che può essere funzionale o disfunzionale (come quello che ti ho mostrato prima), e che contribuisce a un sistema più grande e complesso: il nostro Sistema del Benessere Generale.

Queste qui sotto sono le sette aree che compongono la nostra vita.

Pensa a ogni sistema della personalità come a un insieme di condutture d’acqua che confluiscono tutte in una grande vasca nella quale sei immerso, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.

   •Se il condotto funzionale è aperto, porta acqua cristallina.

   •Se il condotto disfunzionale è aperto, porta acqua putrida.

Se la somma finale di tutti i sistemi è positiva, siamo in equilibrio, e tutto ci sembra andare per il verso giusto: in poche parole, siamo felici.

Nel caso in cui anche un solo sistema in una particolare area della nostra vita sia in default, automaticamente comprometterà il nostro benessere complessivo.

Tutti i nostri sistemi della personalità sono in diretta correlazione l’uno con l’altro.

Il collettore sono le nostre emozioni e i nostri sentimenti, che possono intaccare positivamente o negativamente la loro funzionalità.

In particolar modo, le emozioni negative hanno un potere distruttivo. Possono intaccare momentaneamente, anche se non lo vorremmo, la funzionalità di un altro sistema.

Hai presente quando litighi con qualcuno o ti accade qualcosa di spiacevole, e quel giorno tutto sembra andarti storto?

Questo è il potere delle emozioni negative. Ogni emozione negativa ha un effetto domino su ogni altra area della nostra vita.

Il nostro obiettivo è affrontarle nella maniera più veloce, costruttiva ed efficiente possibile, per rimetterci in carreggiata.

Tanto più ingaggiamo pensieri, emozioni e sentimenti negativi ripetutamente in un’area della vita, tanto più queste possono intaccare, nel lungo periodo, l’equilibrio raggiunto nelle altre aree, fino a comprometterle del tutto.


Arrivati a questo punto del report molte cose potrebbero passarti per la testa.

 Se quanto ti ho detto finora non ti avesse convinto del tutto sul fatto che non hai alcuna responsabilità riguardo al tuo procrastinare, voglio mostrarti la scoperta più importante e affascinante che ho fatto.

PERCHÉ NON É COLPA TUA SE CONTINUI A PROCRASTINARE? 

Arrivati a questo punto del report molte cose potrebbero passarti per la testa.

 Se quanto ti ho detto finora non ti avesse convinto del tutto sul fatto che non hai alcuna responsabilità riguardo al tuo procrastinare, voglio mostrarti la scoperta più importante e affascinante che ho fatto.

Oggi sappiamo con molta accuratezza, grazie alle neuroscienze, che esistono fattori biologici responsabili del procrastinare.

Questi fattori sono correlati a come il cervello lavora, si sviluppa e cambia nel corso del tempo, e a come questo indirettamente influisce sul processo di rimandare la nostra realizzazione personale e professionale.

Le neuroscienze (o neurobiologia) sono l’insieme degli studi scientifici sul sistema nervoso. Esse comprendono numerose discipline che studiano i vari aspetti morfo-funzionali del sistema nervoso, avvalendosi di branche della ricerca biomedica come neurofisiologia, farmacologia, biochimica, biologia molecolare, biologia cellulare e tecniche di neuroradiologia.

Qui sotto puoi vedere quali aree del cervello si attivano ed entrano in gioco quando viviamo il ciclo della procrastinazione.

Il sistema si avvia quando un messaggio ingannevole del nostro cervello emerge, provocando un’intensa e spiacevole sensazione, che può essere fisica (incremento del battito cardiaco, respiro corto, sudorazione) o emotiva (impulsi e desideri disfunzionali).

Dato che queste situazioni sono così forti o spiacevoli, sentiamo un urgente bisogno di mandarle via. Come risultato, rispondiamo in maniera automatica e disfunzionale: procrastinando.

Nella maggior parte dei casi, non siamo nemmeno consapevoli di quello che stiamo facendo.

Ma da qualche parte, all’interno del nostro cervello, al di sotto della nostra consapevolezza, istintivamente crediamo di dover seguire un determinato schema per trovare sollievo quanto prima dall’intensa sensazione spiacevole che stiamo vivendo.Facciamo un po’ di chiarezza…

FASE 1
COMPARSA MESSAGGIO INGANNEVOLE DEL CERVELLO

Ogni pensiero falso o impreciso, impulso, desiderio o urgenza disfunzionale che ti allontana dai tuoi veri obiettivi e intenzioni nella vita.

Questi corrispondono alle nostre credenze disfunzionali. Quando questi pensieri emergono è stato scoperto che si attivano determinante regioni nel nostro cervello.

Corteccia Frontale: la parte del cervello coinvolta nella pianificazione strategica, organizzazione, individuazione degli errori, anche conosciuta come il "Centro Esecutivo".

Ipotalamo: la parte del cervello coinvolta nel generare i nostri desideri atavici, come sete, sesso e altre pulsioni basiche. È il “Centro del Desiderio”.

FASE 2
COMPARSA DI SENSAZIONI EMOTIVE O FISICHE SPIACEVOLI

Una volta emersi i messaggi ingannevoli del cervello, sentimenti ed emozioni spiacevoli si intensificano a causa dell’attivazione di una più delle seguente aree del cervello.

Una volta emersi i messaggi ingannevoli, sentimenti ed emozioni spiacevoli si intensificano a causa dell’attivazione di una o più delle seguenti aree del cervello:

   • Amigdala: genera emozioni di paura e sensazioni fisiche (incremento del battito cardiaco, respiro corto, sudorazione). Identifica le minacce e invia segnali per indicare “pericolo” o “sicurezza”.

   • Insula: genera risposte viscerali, come la sensazione di un “pugno nello stomaco” o contrazioni addominali.

   • Corteccia Cingolare Anteriore: quando attiva, ci fa percepire rapidamente che “qualcosa non va”. Questa regione è strettamente correlata all’individuazione degli errori e alla valutazione di rischi e ricompense.

È possibile pensare a queste tre aree del cervello come “Il centro del pericolo del nostro cervello.

Quando queste aree sono attive possiamo provare una sensazione travolgente come se ci fosse qualcosa di sbagliato.

Una volta che emergono le sensazioni e le emozioni spiacevoli, queste diventano così prepotentemente presenti che ci troviamo a sperimentare un incredibile stato di disagio, nel quale saremmo disposti a fare quasi di tutto, inclusi il seguire le nostre vecchie abitudini o qualsiasi cosa facciamo di solito quando ci confrontiamo con una situazione simile a quella attuale, pur di liberarci di questa condizione spiacevole

FASE 3
RISPOSTA ABITUALE NEGATIVA

Ed è proprio qui che si attiva ed entra in gioco un’altra area del cervello..

La Ganglia Basale: regione del cervello responsabile dei pensieri e delle azioni automatiche, ossia le nostre abitudini, sia fisiche che mentali.

Possiamo guardare a questa area come il “Centro di Comando delle Abitudini”.

Ogni volta che emerge un pensiero ingannevole, accompagnato da una sensazione emotiva o fisica spiacevole, le ganglie basali giocano un ruolo fondamentale nel determinare le nostre azioni immediate

FASE 4
DISAGIO FISICO O EMOTIVO MOMENTANEAMENTE SOLLEVATO

Subito dopo che espletiamo un nostro comportamento automatico entra in gioco un'altra regione del nostro cervello.

Il Nucleus Accumbens: conosciuta anche come il Centro delle Ricompensa, che si assicura che perseguiamo attività utili alla sopravvivenza e all’appagamento.

La funzione di questa area è di mantenere alta la nostra attenzione nel ripetere tutte quelle attività che possano permetterci di ottenere ricompense emotive e fisiche positive.

Ogni volta che riceviamo una ricompensa, come nel caso in cui evitiamo una sensazione spiacevole procrastinando, nel nostro cervello viene automaticamente rilasciato un neurotrasmettitore chiamato dopamina, la famosa ‘droga del piacere’ che attiva questa regione.

Più siamo motivati e interessati a svolgere determinate attività, maggiore è il rilascio di dopamina e più facilmente siamo portati a ricordare quell’attività. Questo neurotrasmettitore, tuttavia, viene rilasciato solo dopo aver ottenuto la ricompensa emotiva.

Ciò significa che il suo reale scopo è incoraggiarci ad agire o a evitare qualcosa di negativo. Il problema è che molte delle attività che ci procurano piacere nel breve termine non sono funzionali nel lungo termine. Un esempio lampante è proprio il procrastinare.”


Come avrai potuto notare da questo preambolo, sono diverse le aree del cervello che vengono attivate contemporaneamente quando procrastiniamo o ingaggiamo una qualsiasi abitudine negativa.

Ed è proprio qui che avviene qualcosa di particolare a causa della “Legge di Hebb”.

Questa legge afferma che quando i neuroni sono attivati in maniera prolungata, in una determinata sequenza e ripetutamente, si forma quello che viene chiamato un “Circuito Neurale”.

Una volta che un circuito neurale si stabilisce, le aree del cervello coinvolte rispondono automaticamente nello stesso modo quando si presenta una situazione analoga.

Questo spiega perché siamo “condannati” a rivivere sempre lo stesso film, anche se non lo vorremmo.

Ma c’è un però…

La legge di Hebb funziona solo quando le aree del cervello coinvolte sono attivate e rimangono attive per un determinato arco di tempo.

E questo avviene grazie a un’altra legge: l’Effetto Zeno, che stabilizza e lega queste aree del cervello abbastanza a lungo da consentire alla legge di Hebb di entrare in gioco.

La combinazione di queste due leggi fa si che...

Tanto più ripetiamo un comportamento, tanto più questo diventerà l’azione preferita in situazioni simili che coinvolgono le stesse aree.

Ma come prende piede l’Effetto Zeno?

Attraverso l’attenzione focalizzata.

Più focalizziamo la nostra attenzione su un pensiero, una sensazione, un evento, una risposta o un’azione, più facilmente un’abitudine viene scritta nel nostro cervello.

L’effetto Zeno può lavorare per noi o contro di noi:

   •In modo negativo: Quando l’attenzione è passiva e focalizzata su pensieri negativi (come nel caso della procrastinazione), ci impantaniamo negli stessi modelli di comportamento e le abitudini negative si rafforzano nel cervello.

   •In modo positivo: Quando l’attenzione è focalizzata in modo sano su attività costruttive e allineate con i nostri valori, possiamo riscrivere il “codice” del nostro cervello.

Pensare e agire ripetutamente in un determinato modo significa creare nel nostro cervello dei “Percorsi Mentali”, che, una volta stabiliti, tendono a diventare automatici e difficili da eliminare.

Solo grazie a una forte consapevolezza e a sforzi mirati possiamo interferire con le vecchie abitudini e rompere i percorsi neurali disfunzionali ricorrenti. Questo processo prende il nome di Neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di creare nuove connessioni e funzioni basate sul cambiamento dei bisogni e delle azioni della persona.

“Aumentare la tua consapevolezza conscia di ciò che stai facendo e del motivo per cui lo fai quando procrastini è l’unico modo per ricalibrare il cervello, uscire da questo circolo vizioso e sviluppare nuove abitudini più funzionali.”

COME FUNZIONA LA NEUROPLSTICITÀ?

Attività Neuroplastica in Azione: Come nuovi percorsi neurali si formano all'interno del nostro cervello

La neuroplasticità include ogni processo che modifica la struttura, i circuiti e la composizione chimica del cervello in risposta agli stimoli.

È una proprietà tipica del cervello, conosciuta come la capacità di adattarsi e assumere nuovi ruoli e funzioni.

Utilizzare il potere dell’attenzione focalizzata, insieme all’impegno e alla determinazione, permette di “riscrivere” il nostro cervello affinché lavori per noi e per ciò che desideriamo realmente realizzare.

In assenza di obiettivi e valori, quando non è auto-diretta, la neuroplasticità può essere sia un aiuto che un ostacolo, a seconda di ciò su cui scegliamo inconsciamente di focalizzare la nostra attenzione.

Lasciato a sé stesso, il cervello può portarti ad agire in modi disfunzionali piuttosto che ottimali. Ecco perché è essenziale sviluppare una focalizzazione attiva per creare nuovi circuiti salutari e sostituire i comportamenti disfunzionali con altri più ispiranti.

Il problema causato dalla neuroplasticità inconsapevole può essere migliorato o risolto completamente, focalizzando la nostra attenzione in modo positivo.

Un punto chiave da comprendere
: La neuroplasticità opera sempre.

Se ripeti rapidamente gli stessi comportamenti, il cervello li imposta come azioni preferite, a prescindere dagli effetti che questi possano avere su di te e sulla tua vita.

Le azioni che stai facendo ora e il modo in cui focalizzi la tua attenzione hanno un effetto diretto sul tuo cervello: influenzano come è cablato e come risponderà automaticamente ai futuri messaggi ingannevoli e agli eventi della tua vita.

In questo modo, l’attenzione focalizzata crea il cervello con cui vivrai, per il meglio o per il peggio.

Il paradosso, sfortunatamente, è che questi pensieri disfunzionali possono radicarsi così profondamente nella nostra vita ed essere così presenti al punto da darci un senso di familiarità e sicurezza. Ed è proprio questo che li rende così difficili da eliminare.

Ci tengo a condividere alcune riflessioni prima di salutarti:

È il tuo cervello, non la tua mente, a generare il desiderio iniziale, l’impulso, i pensieri ingannevoli e tutte le sensazioni spiacevoli che ti spingono a procrastinare.

Contrariamente a quanto si crede, non sei responsabile di ciò, ma sei responsabile per tutto quello che scegli di fare una volta che questi pensieri sono emersi.”

SIAMO ARRIVATI ALLA FINE

Ci si sente bene a completare qualcosa vero?

Ma prima di lasciarti, ci tengo che tu fissi bene in mente il vero messaggio di quanto scritto qui.

Tu hai l’abilità e le capacità di definire la persona ideale a cui aspiri essere (Il tuo vero te) e allineare il tuo sistema della personalità, all’interno di qualsiasi area della tua vita, con qualunque obiettivo tu desideri profondamente raggiungere e verso il quale sai che stai rimandando.

Il fatto è che possiamo avere successo solo quando riconosciamo che non è colpa nostra se siamo frustrati e non siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo nella nostra vita.

È semplicemente il nostro cervello che fa ciò che sa fare meglio: proteggerci.

Non c’è nulla che non va in te. Accettare questo è il primo passo per cambiare. Sei solo una persona che sta combattendo, come molti, la sua personale battaglia. È altrettanto importante che tu creda di poter vincere questa battaglia, perché hai tutto ciò che ti serve per riuscirci.

Ed è proprio per questo che ho creato BASTA PROCRASTINARE!

Non sei solo!

Dedicato al tuo successo,

Simone

P:S: Se hai apprezzato questo report o hai trovato valore nella sua lettura, ti chiedo un piccolo favore:

Saresti così gentile da condividere la tua opinione nella sezione dei commenti qui sotto? Questo semplice gesto rappresenterebbe una grande opportunità per far riconoscere il valore di questa risorsa agli altri e aiutarli a compiere, anche solo un piccolo passo, verso il miglioramento della propria vita e la lotta contro questo nemico subdolo: la procrastinazione!

Se invece qualcosa non ti è chiaro o desideri farmi una domanda, puoi scrivermi direttamente a: [email protected].

Grazie mille per il tuo supporto!”


Scritto da Simone Cionci

Sono un imprenditore di Roma, ho 36 anni e opero nel settore del calcio professionistico e tecnologico.

Con le mie aziende supporto club professionistici in Italia e nel mondo in due principali aree: intermediazione sportiva, aiutandoli a trovare, vendere e acquistare giocatori; e attraverso l’utilizzo e lo sviluppo di FootData, il nostro software avanzato di scouting e match analysis, per accelerare decisioni strategiche e cogliere opportunità basate sui dati.

Nel caso te lo stessi chiedendo…
“Come può un imprenditore esperto in tecnologia e sport parlare di procrastinazione?”

Per sei anni ho lottato contro il perfezionismo e la procrastinazione, abitudini che stavano seriamente compromettendo la mia vita personale e professionale. Nel maggio del 2017, dopo un anno e mezzo di lavoro su me stesso e una ricerca incessante per comprendere come evitare di ricadere nelle stesse trappole, ho finalmente trovato il modo per superarle.

Questa trasformazione mi ha permesso di riscoprire la gioia di vivere pienamente le mie giornate, raggiungere i miei obiettivi e costruire la versione migliore di me stesso. Era un cambiamento troppo grande per tenerlo solo per me. Mi sono detto:
“Se io ce l’ho fatta, possono farcela anche gli altri, e voglio aiutarli!”

Così, nel gennaio del 2018, è nato BASTA PROCRASTINARE™, un progetto pensato per chi combatte silenziosamente contro questo comportamento, spesso senza capirne le cause. Il mio obiettivo è offrire soluzioni pratiche e immediate per aiutare le persone a riconquistare la propria libertà, personale e professionale, e raggiungere i traguardi che hanno sempre desiderato.

Con un unico grande scopo: Aiutare le persone a trasformare la procrastinazione in azione, conquistare chiarezza e coraggio, e realizzare i loro sogni per diventare pienamente felici.


COMMENTI


  • Solo il leggere questa parte mi ha dato tanta forza e consapevolezza di combattere la mia battaglia e andarmi a prendere tutto ciò che fino ad oggi non sono riuscito a prendermi
    Claudio D’Amelio

  • Molto interessante e costruttivo… Bisognerebbe insegnarlo già fin dal liceo ai ragazzi al fine di dar loro strumenti validi per costruire fin da subito una vita più consapevole

  • Non conosco personalmente Simone ma quello che dice e scrive con semplicità ed un linguaggio comprensibile a tutti lo rende quasi un conoscente. Attraverso la sua esperienza personale Simone spinge il lettore a credere ed approfondire di più su quanto sta leggendo. Da qualche anno mi sono avvicinata a concetti come neuroplasticità, credenze disfunzionali, potere della mente di autoguarire per poter attuare seri cambiamenti nella mia vita uscendo dalla mia zona di comfort. Sapere che qualcun altro, prima di me, ha intrapreso questo percorso ed è riuscito a realizzarsi è un grande incentivo a continuare. Consiglio a tutti di seguire questo sito web su cui troverete tanti spunti di riflessione e la pagina nstagram “bastaprocrastinare” dove ogni giorno vengono pubblicati piccoli pensieri che stimolano a proseguire nel proprio cammino di ricerca.

  • Ciao Simone!
    Grazie di questo articolo, mi ha aperto un nuovo punto di vista su questo mio atteggiamento.
    Effettivamente la mia reazione primaria quando mi rendevo conto che stavo procrastinando cose per me molto importanti era l’auto accusa. Mi chiedevo “ma perché lo sto facendo?” e continuavo a farlo, deprimendomi non poco. Mi rendevo conto che il mio atteggiamento era controproducente ma no riuscivo a smettere. Per cui ovviamente non mi godevo il tempo che ricavavo.
    continuerò senza dubbio a leggere i tuoi articoli!
    i

  • Ricordo bene che iniziai a procrastinare già dalle elementari.
    Adesso ho 28 anni, e la scuola non l’ho neanche terminata, ma ciò non vuol dire che deve essere per sempre così.
    Leggere che effettivamente non sia colpa mia, ma di tutta una serie di meccanismi che comunque mi hanno aiutato a sopravvivere fino adesso, un po’ mi rasserena.
    Voglio davvero cambiare e smettere di procrastinare, e il lavoro di Simone sarà uno strumento in più per riuscirci.
    Auguratemi buona fortuna, io la auguro a tutti quanti voi.

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